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100 orlando innamorato [St. 7-10]

7 Queste Naiàde ne l’acqua dimorano
     Per quella solacciando, come il pesce,
     E per incanto gran cose lavorano,
     Chè ogni disegno a lor voglia rïesce.
     De’ cavallier sovente se inamorano,
     Chè star senza uomo a ogni dama rencresce,
     E di tal fatte assai ne sono al mondo;
     Ma non si veggion tutti e fiumi al fondo.

8 Queste ne l’acque che il Riso se appella,
     Avean composto de oro e di cristallo
     Una mason, che mai fu la più bella,
     E là si stavon festeggiando al ballo.
     Già vi contai di sopra la novella,
     Quando discese Orlando del cavallo
     Per rinfrescarse a l’onde pellegrine;
     Ciò vi contai de l’altro libro al fine.

9 E come tra le dame fu raccolto
     Con molta zoia e grande adobamento;
     Quivi poi stette libero e disciolto,
     Preso de amore al dolce incantamento,
     A l’onde chiare specchiandosi il volto,
     Fuor di se stesso e fuor di sentimento;
     E le Naiàde, allegre oltra misura,
     Solo a guardarlo aveano ogni lor cura.

10 Però di fuora, in cerco alla rivera,
     Per arte avean formato un bosco grande,
     Ove stava di pianta ogni mainera,
     Ilice e quercie e soveri con giande:
     L’arice e teda e l’abete legera
     Di grado in grado al ciel le fronde spande,
     Che sotto a sè facean l’aere oscuro;
     Poi for del bosco se agirava un muro.

3. Mr. e P. incanto. — 5. P. Di. — 7. Mr. e P. tal fate. — 9. Mr. aquc; P. acque. — 12. Mr. e P. stavan. — 27. Mr. e P. piante. — 28. Mr. querce severi; P. roveri. — 29. T., Mr. e P. Lo arice.