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orlando innamorato |
[St. 15-18] |
Gualtieri ebbe uno incontro ne la testa,
Che il sangue li schiattò per naso e bocca,
E cade trangosciato alla foresta.1
Il giovane Rugiero a gli altri tocca;
Nè se potria contar tanta tempesta:
Qual tramortito e qual morto trabocca.
Via va correndo e scontrasi a Ricardo
Quel duca altiero, nobile e gagliardo.2
Ispezza il scudo e per la spalla passa,
Di dietro fore andò il pennon di netto;
La lancia a mezo l’asta se fraccassa,
Urtarno e duo corsier petto per petto.
Rugier quivi Ricardo a terra lassa
E trà la spada, il franco giovanetto:
La spada qual già fece Falerina,
Che altra nel mondo mai fu tanto fina.
Comincia la battaglia orrenda e fiera,
Che quasi è stata insino adesso un gioco;3
Sembra Rugier tra gli altri una lumiera,
Trono e baleno e folgore di foco.
Or questa abatte, ed or quell’altra schiera,
Par che si trovi a un tratto in ogni loco;
Volta e rivolta e, come avesse l’ale,
Per tutto agiongie il giovane reale.
La nostra gente fugge in ogni banda:
Non è da dimandar se avean paura,
Chè a ciascun colpo un morto a terra manda:
Sembraglia non fu mai cotanto oscura.
Già Sinibaldo, il bon conte de Olanda,
Partito avea dal petto alla cintura,
E Daniberto, il franco re frisone,
Avea tagliato insino in su l’arcione.
- ↑ P. cadde.
- ↑ Mr. e P. altiero, nobile.
- ↑ Mr. e P. E quasi.