Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/85

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[St. 27-30] libro iii. canto v 75

27 E Greci la seguirno, e a lor non valse
     Pigliar la volta che è senza periglio,
     Perchè un’aspra fortuna a l’onde salse
     Sumerse ed ispezzò tutto il naviglio,
     E fôr punite le sue voglie false.
     Ora la dama a tempo ebbe un bel figlio,
     Che rilucente e bionde avia le chiome,
     Chiamato Polidoro a dritto nome.

28 Di questo Polidoro un Polidante
     Nacque da poi, e Flovïan di quello.
     Questo di Roma si fece abitante
     Ed ebbe duo filioli, ogniun più bello,
     L’un Clodovaco, l’altro fu Constante,
     E fu diviso quel sangue gemello;
     Due geste illustre da questo discesero,
     Che poi con tempo molta fama apresero.

29 Da Constante discese Costantino,
     Poi Fiovo e ’l re Fiorello, il campïone,
     E Fioravante e giù sino a Pipino,
     Regal stirpe di Francia, e il re Carlone.
     E fu l’altro lignaggio anco più fino:
     Di Clodovaco scese Gianbarone,
     E di questo Rugier, paladin novo,
     E sua gentil ischiatta insino a Bovo.

30 Poi se partitte di questa colona
     La nobil gesta, in due parte divisa;
     Ed una di esse rimase in Antona,
     E l’altra a Regio, che se noma Risa.
     Questa citade, come se ragiona,
     Se resse a bon governo e bona guisa,
     Sin che il duca Rampaldo e’ soi figlioli
     A tradimento fôr morti con dôli.