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88 orlando innamorato [St. 19-22]

19 Già Daniforte ponto non la aspetta,
     Nè star con seco a fronte gli bisogna;
     Lei con li sproni il suo destriero afretta,
     Chè voglia ha di grattare a quel la rogna.
     Serìa scappato come una saetta,
     Ma non volea, quel pezzo di carogna,
     Che va trottone e lamentase ed urla,
     Mostrando stracco sol per via condurla.

20 Gli altri a Rugiero intorno combattevano,
     Io dico Pinadoro e il re Mordante,
     Che circa a sei de’ suoi ancor vi avevano,
     E di dietro il toccavano e davante,
     Usando ogni vantaggio che sapevano.
     Ma lascio loro e torno a Bradamante,
     Che dietro a Daniforte invelenita
     Lo vôl seguire a sua vita finita.

21 E quel malvaggio spesso se rivolta,
     Aspettala vicino, e poi calcagna,
     E per un pezzo fugge alla disciolta,
     Poi va galoppo e il corso risparagna,
     Tanto che di quel loco l’ebbe tolta,
     E furno usciti fuor de la campagna,
     Che tutta è chiusa de monti de intorno,
     Ove era stata la battaglia il giorno.

22 Il falso saracin monta a la costa
     E scende ad un bel pian da l’altro lato.
     Bradamante lo segue, chè è disposta
     Non lo lasciar se non morto o pigliato;
     E non prendendo al lungo corso sosta,
     Il suo destriero afflitto ed affannato,
     Sendo già in piano, al transito d’un fosso,
     Non potendo più andar gli cade adosso.