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temente da qualsiasi ipotesi sull’origine di tali processi.

Io chiamo conoscenza astronomica di un sistema materiale, una conoscenza di tutte le sue parti, delle sue reciproche posizioni e dei suoi movimenti, tale, che posizione e movimenti in qualunque tempo passato e futuro possano esser calcolati con la stessa precisione con cui si calcolano la posizione e il movimento dei corpi celesti, presupponendo incondizionata acutezza d’osservazione e perfezione della teoria. Per questo è necessario 1º conoscere le leggi secondo le quali le forze operanti fra le due parti del sistema cambiano con l’allontanamento; 2º la posizione delle parti del sistema in due momenti divisi da una differenziale di tempo, o, ciò che vale lo stesso, la posizione delle parti e la loro velocità ad un dato momento scomposta secondo tre assi31.

La conoscenza astronomica di un sistema materiale è la più completa conoscenza che ne possiamo raggiungere, data la nostra incapacità di comprendere materia e forza. È quella con cui la nostra ricerca di causalità è abituata a soddisfarsi, e che la stessa Intelligenza di Laplace; possederebbe mediante appropriato uso della sua formola del mondo.

Supponiamo ora d’esser giunti fino alla conoscenza astronomica d’un muscolo, di una glandola, di un organo elettrico od ottico in rapporto coi relativi nervi stimolati, oppure di una cellula luminosa, di una pianta, di un uovo a contatto col seme o in qualunque grado