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Il solo nome di armonia prestabilila che Leibniz dà al suo sistema, esclude la libertà. Poichè i concetti della monade non sono che immagini di sogno senza causa meccanica e senza rapporto reciproco col mondo materiale, così riesce facile a Leibniz spiegare la soggettiva convinzione della libertà delle nostre azioni. Dio ha semplicemente regolato il corso delle idee della monade psichica in modo ch’essa crede di agire liberamente23.

In altre circostanze Leibniz si tiene più attaccato al solito modo di pensare, poichè lascia all’uomo un’apparenza di libertà, dietro alla quale si nascondono secreti impulsi coattivi. Nel paragrafo Buridano nel suo Dizionario storico e critico24 Pierre Bayle aveva nuovamente richiamata l’attenzione sul sofisma, falsamente attribuito a quello scolastico, e che si trova già in Dante25, anzi in Aristotele, del

«. . . . . . . . grigio amico
Che fra due mucchi di fieno.....»26


muore miseramente di fame, poichè i due mucchi sono eguali, essendo però egli, come bestia, privo del libero arbitrio. «È vero - dice Leibniz nella Teodicea - che, se il caso fosse possibile, si dovrebbe giudicare ch’esso si lascierebbe morire di fame; ma in fondo si tratta di una cosa impossibile; salvo che Dio non lo permetta di proposito. Poichè, per mezzo di un piano perpendicolare che dividesse a metà l’asino nel senso della lunghezza, non potrebbe venir diviso anche l’universo in modo che le due parti fos-