Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/109

Da Wikisource.

— 76 —

bono stigmatizzar d’infamia tali atrocità, e stender soccorrevole la mano a chi soffre pel più santo degli amori, quello della patria.

Questa convinzione, corroborata in me dal sentimento che questa età di lumi è fatta per ispirare, mi ha mosso a scriverle ed a pregarla caldamente a nome di questa Repubblica di intromettere i validi suoi uffici, onde i sei ostaggi di Ferrara siano renduti al loro paese. L’umanità dettò questo atto di cui mi feci organo presso di Lei; il sentimento dei nostri mille oltraggi detterà poscia quelli che valgano a reintegrar l’Italia dalle perpetue enormezze a cui un nemico sleale l’assoggetta.

Persuaso ch’Ella vorrà assumersi il nobile ufficio a cui l’esorto, con tutto quello zelo che seppe in altra circostanza spiegare, coi sensi della più viva gratitudine, ho l’onore di rassegnarmi

Di Lei, Signore

Roma 1 Marzo 1849.

Il Ministro Carlo Rusconi.

(76)

AL CITTADINO ATTO VANNUCCI


INVIATO STRAORDINARIO DEL GOVERNO TOSCANO A ROMA

Il sottoscritto Ministro delle relazioni esterne del Governo della Repubblica Romana, si fa un dovere di partecipare al cittadino Atto Vannucci, Inviato straordinario del Governo provvisorio di Toscana, che la Repubblica non riconosce per suoi rappresentanti in Firenze se non Pietro Maestri come Inviato straordinario e G. Canestrini come interinalmente incaricato della