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MINISTERO DELLE RELAZIONI ESTERE
NOTA ALLE POTENZE
Le calunnie che si vanno tuttodì spargendo per denigrare agli occhi del mondo la nostra rivoluzione vogliono essere ribattute e ci apprestiamo a farlo con questa Nota che brevemente riassumerà le ultime vicende della storia d’Italia.
Questa gloriosa Nazione, chiamata dopo secoli d’infortunii al suo riscatto, si era avventata ani mosa nell’arena che i nuovi fati le schiudevano; congiunta in un pensiero, pensiero santo d’amore, d’indipendenza, di fraternità era corsa sui campi Lombardi dove il suggello aver dovea la sua redenzione. L’impresa era avviata prosperamente e l’avvenire si parava ridente dinanzi a 24 milioni d’uomini collegati in un’idea, in una fede, in una speranza, quando quella mirabile armonia restava a un tratto turbata, distrutta dall’uomo medesimo il cui nome avea fatto insorgere fino allora gli oppressi contro gli oppressori. Il 29 Aprile, allorchè più ferveva la guerra che dovea darci la nostra indipendenza, un fatale anatema usciva dal Vaticano che ripudiava i credenti nell’idea della nazionalità, che riprovava quella guerra che era il desiderio più santo che alimentare si potesse dal nostro popolo. Da quel giorno l’attrito col principato diveniva inevitabile, e il paese ridotto a scegliere fra il suo breve dominio e l’Italia intera un istante non esitava a dichiararsi Italiano, a porsi in lotta contro chiunque volesse dal concetto della nazione distornarlo.