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dine, e con maggior prontezza al pagamento, rendendo così più rara, e meno sensibile quella difficoltà.

Or la sperienza mostrò che quella speranza, almeno nella generalità, ſu delusa. I contribuen ti, affidati alle formalità imposte agli Esecutori, crederono di potersi ricusare impunemente al pagamento de’ tributi. Gli Amministratori Nazionali protestarono, e per la impossibilitata esigenza, chiesero scioglimento di contratti, emenda di danni.

Sorprende, ed addolora che i nostri Popoli i quali acquistarono per le recenti prove di Civiltà così alto diritto alla stima universale, abusino oggi d’un vero atto di beneficenza per ricusar de’ tributi indispensabili all’andamento del Governo, senza riflettere che, posta questa in declinabile necessità, ne dipende la indubitata conseguenza che venga modificato, o distrutto quel Decreto del Governo provvisorio, o che vengano adottate misure eccezionali, energiche, e senza dubbio più dispiacenti delle prime.

Ciò posto il Ministero delle Finanze non può dispensarsi dallo interessare nel modo il più caldo la vostra attività, ed il vostro zelo pel pubblico bene a voler mostrare ai vostri amministrati la sconvenienza ed improvvidenza del loro operare, esortandoli a soddisfare immediatamente quanto da loro è dovuto, e persuadendoli- Che se il Governo contro la sua aspettazione conoscesse che queste avvertenze rimangon senza effetto, verrebbe per loro colpa condotto dalla necessità, e suo malgrado, a provvedimenti pur troppo di certa riuscita ma non onorevoli, e