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REPUBBLICA ROMANA
IN NOME DI DIO E DEL POPOLO
- Soldati:
La Patria vi è riconoscente dell’entusiasmo con che rispondeste alla materna sua voce.
Ella vi ha commesso di far rispettare dal nemico interno ed esterno le proprie leggi, le private e pubbliche proprietà, le persone dei Cittadini, il suo territorio.
Ogni atto con che voi attentaste alle sostanze, alle persone, e violaste voi stessi le leggi, usurpaste le funzioni dei Magistrati, vi cancellerebbe dal novero de’ suoi difensori, vi porrebbe in quello dei nemici che voi sorgeste a combattere.
Niun pretesto, nessuna circostanza, niuno intendimento, abbenchè generoso, legittima la menoma offesa ai diritti altrui.
Spetta ai vostri Superiori il provvedere a voi.
Spetta ai Magistrati il render giustizia.
Lo stato di guerra non modifica i rapporti civili tra i privati; i rapporti politici tra i privati e il Governo.
Chi non è pronto a far sacrifizio alla Patria di quelle passioni, di quelle intemperanze che disonorano l’uomo, non è pronto a morire per lei - Voi le avete sacrificato tutto.
La Commissione militare, istituita per punire colla massima severità i violatori dell’ordine privato e pubblico, non veda dunque un solo