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conciliare e a proteggere, a provvedere al massimo vantaggio della cosa pubblica senza ledere i principii di equità che l’hanno assiduamente regolata; — a questo difficile ma nobile ufficio noi fartmo di corrispondere con ogni sforso, purchè ajueati dalla lealtà dei Repubblicani; dalla cooperazione di tutti i buoni, da quella moderazione nei Cittadini, la quale giustamente divenuta parola d’infamia, ridiviene parola di coraggio, allorquando si tratta di far salvo l’onore di un popolo, e l’esistenza di una Repubblica.

Senza moderazione coi vinti ogni vittoria può farsi vergogna.

La reazione è vinta, sconfitta è per sempre.

Ebbene,Cittadini, processiamola pubblicamente, ma senza quelle ire o vendette private, che nel ledere le proprietà od ogni altro diritto, offendono la giustizia, l’interesse, e l’onore di un Governo Repubblicano.

Roma 12 Maggio 1849.

LA COMMISSIONE

Orazio Antinori Rappresentante del Popolo.
Gio. Paolo Muti. Consigliere Municipale.
Giulio Govoni Rappresentante del Popolo.
Malvezzi Alessandro.
Federico Doda Segretario.