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implacabile la vuole marchiata. Non è più qui questione di una o di altra forma di reggimento, non è più quì questione di transazioni o di conciliazioni; è questione di dignità, è questione di vita o di morte, è questione di essere o non essere, di alzarci finalmente popolo simile agli altri o di rimanere miseramente prostrati come branco d’Iloti. Piemontesi, le vostre armi sfolgorarono nei campi di Lombardìa contro questo stesso nemico che vorrebbe ora conculcarci; Genovesì, voi manteneste incolume sempre il sacro fuoco di libertà che di spegnere fa opera questo Tedesco: Napoletani, Toscani, Veneti, Siciliani, Lombardi, voi tutti del pari nutriste inveterato l’abborrimento contro queste torme di schiavi che contristan l’Europa, che turban l’armonia della civiltà e dei popoli. Levatevi dunque tutti in massa, come noi ci leviamo, per scacciare una volta questa peste d’Italia; levatevi tutti alla voce non d’un Governo più che di un altro, ma alla sacrosanta voce d’Italia; corriamo a rinnovare le geste dei padri nostri; a rifiorir d’alloro, anche una volta, l’albero della libertà; la Repubblica Romana, o popoli tutti, vi chiama; e niuno di voi all’immortale suo grido sarà sordo.
Roma 22 Febbrajo 1849.
I Membri del Comitato esecutivo
I Ministri | |
C. E. Muzzarelli | P. Sterbini |
C. Rusconi | I. Guiccioli |
A. Saffi | P. Campello |
G. Lazzarini |