Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/111

Da Wikisource.

— 73 —

non ricerchi (più) il babbo o la mamma». E Gioacchino disse: «Aspettiamo»1.

2. E la bimba ebbe tre anni, e disse Gioacchino: «Chiamate le figlie degli Ebrei, che son senza macchia, e prendano ciascuna una fiaccola2, e (le fiaccole) stiano accese, affinché la bimba non si volti indietro, e non sia rapito il suo cuore fuori dal tempio del Signore3. E quelle fecero così, fino a che furon salite nel tempio del Signore. E il sacerdote l’accolse4, e baciatala la benedisse ed esclamò: «Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni5: in te, all’ultimo de’ giorni (1 Pet., 1, 20), manifesterà il Signore la sua redenzione ai figli d’Israele».

3. E la fece sedere sul terzo gradino dell’altare6, e il Signore Iddio la rivestì di grazia, ed ella danzò sui suoi piedini e tutta la casa d’Israele la prese a ben volere7 (1 Reg., 18, 16).

  1. Cfr. in I Reg. 1, 21-23 un dialogo analogo tra Anna e il marito Elcana.
  2. Λαβέτωσαν ἀνὰ λαμπάδα: in senso distributivo singulae singulas lampadas, come in Mt. 20, 9 ἔλαβον ἀνὰ δηνάριον Vlg. acceperunt singulos denarios. Similmente più sotto VIII, 3 ἐνεγκάτωσαν ἀνὰ ῥάβδον, «portino ciascuno una verga».
  3. La compagnia delle donne ebree e le fiaccole accese dovevan distrarre la bimba, sicchè non pensasse alla casa paterna.
  4. Dalla storia di Samuele (1 Reg. 1) e dal nostro apocrifo deriva senza dubbio l’affermazione di Sant’Epifanio (Ancor. LX), che i primogeniti d’Israele, maschi e femmine, solevano esser consacrati al servizio di Dio nel tempio, e v’erano allevati sino alla pubertà. La leggenda del Protovangelo nata a quanto sembra da una generalizzazione, storicamente falsa, del fatto di Samuele e la sua falsa interpretazione d’altri passi biblici (cfr. Ex. 13, 2; 34,19; Lev. 27, 26 ecc.; Lc. 2, 22 sgg.), passò poi in altri apocrifi e in parecchi scrittori ecclesiastici. Un manoscritto aggiunge qui il nome di Zaccaria (καὶ ἐδέξατο αὐτὴν Ζαχαρίας ὁ ἱερεύς): cfr. VIII, 3 e gli ultimi capi del Protovangelo (XXII-XXIV).
  5. Cfr. Lc. 1, 48 μακαριοῦσιν με πᾶσαι αἱ γενεαί. L’aoristo ἐμεγάλυνεν rappresenta la cosa come già fissata negli eterni decreti di Dio, e quindi certissima.
  6. Che probabilmente, per l’autore, è il gradino più alto. Ma i rifacimenti latini parlano di 15 gradini: cfr. Ps.-Mt. IV: quae cum posita esset ante templum Domini, quindecim gradus ita cursim, ascendit, ut penitus non aspiceret retrorsum; e similmente De nativitate Mariae, VI, 1, dove i 15 gradini son messi in relazione con i 15 salmi graduali (Ps. 119-133); iuxta quindecim graduum psalmos, e dove si spiega anche il perché di tanti gradini: nam quia templum erat in monte constitutum, altare holocausti quod forinsecus erat adiri nisi gradibus non valebat.
  7. La scena della presentazione di Maria al tempio (ἡ ἐν τῷ ναῷ εἴσοδος τῆς ὑπεραγίας Θεοτόκου) è una delle più frequentemente rappresentate nell’arte cristiana del sec. XIV in poi; notissimo è il capolavoro di Tiziano.