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XIV

teo, così dalla fonte greca del Vangelo de’ Nazarei. Il Vangelo degli Ebrei, al quale si riferiscono specialmente Clemente Alessandrino e Origene, ch’è assai lontano per contenuto e carattere dal Matteo canonico, è un derivato, sembra, dal Vangelo de’ Dodici, rifuso sotto l’influsso dello spirito ellenico in opposizione al pagano-cristiano-encratistico vangelo secondo gli Egiziani si ricollega con i Λόγια Ἰησοῦ del papiro d’Oxyrh. 654, di cui sarebbe la fonte (una parola del Signore attribuita da Clemente Alessandrino al Vangelo degli Ebrei ricorre assai chiaramente in quei Λόγια) ed è l’opera probabilmente, d’un giudeo-cristiano d’Egitto, scritta in greco verso la metà del II secolo. A questo vangelo si riferisce Niceforo nella sua sticometria. E ad esso va ricollegato il frammento copto che B. Burch ha pubblicato di recente, tolto dalla traduzione copta d’un dialogo o sermone del vescovo Cirillo di Gerusalemme (The Gospel according to the Hebrews: some new matter chiefly from Coptic source in Journ. of theol. Studies 1920, p. 310 sgg.).

          Vedi oltre gli autori citati nella bibliografia generale sui vangeli apocrifi (p. X), E. B. Nicholson, The Gospel according to the Hebrews, its fragments translated and annotated with a critical analysis of the external and internal evidence relating to it, London 1879 (si tratterebbe di un vangelo scritto da Matteo, ma dopo il Vangelo greco composto parimenti da lui; cfr. la risposta del Hingenfeld, Das Hebräerevangelium in England, «Ztschr. f. wiss. Theol.» 1884, p. 188-194); B. Handmann, Das Hebräerevangelium. Ein Beitrag zur Krit. u. Gesch. des hebr. Mt. (Texte u. Unters. 5, 3), Leipzig 1888, dove si troverà elencata la bibliografia più antica (il Vangelo secondo gli Ebrei non sarebbe propriamente base del Matteo aramaico, ma una fonte tuttavia a cui Matteo come Luca hanno attinto. Cfr. Hilgenfeld, Das Hebr.-Evang. und sein neuster Bearbeiter in «Ztschr. f. wiss. Theol.» 1889, p. 280-302, e K. F. Nösgen in «Ztschr. f. kirchl.» Wissensch. u. k. Leben 1889, p. 499-519; 561-578; S. A. Fries, Det fjärdt Evangeliet och Hebreerevangeliet, Stoccolma 1898; Wernle, Die synoptische Frage, Tüb. 1899, p. 248 ss.; Vernon Cartlet in Contemporany Review, jan. 1905; Rouvanet, Étude exégetique et critique de l’évangile des Hebreux (Thèse), Cahors 1904; A. S. Barnes, The Gospel according to the Hebrews in «The Journal of theol. Studies», VI, 1905, p. 356-371; A. Schmidtke, Neue Fragmente und Unters. zu den Judenchristl. Evangelien (T. u. U. 37, 1), Leipzig 1911 (cfr. Revue biblique 1912, p. 587 ss.); J. Wellhausen, Einleitung in die drei ersten Evangelien, 2 Aufl. Berlin 1911, p. 107-118; H. Waitz, Das Evang. der 12 Apostel in «Ztschr. f. die neutest. Wiss.» XIII, 1912, p. 338-348; XIV, 1913, p. 38-64; 117-132; Lagrange, L’Évangile selon les Hebreux in «Revue biblique» XXXI, 1922, n. 2-3; R. Dunkerley, The Gospel according to the Hebrews in «Expos. Times» XXXIX, luglio e agosto 1928, p. 437-442 e 490-495.