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Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/247

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male»1. Allora (gli abitanti) si radunarono contro Gesù e l’accusavano presso Giuseppe. Come vide ciò, ne fu oltremodo atterrito, temendo la violenza e la sedizione del popolo d’Israele2. Ma in quello stesso momento Gesù prese per l’orecchio il bambino morto e lo sollevò da terra alla presenza di tutti, e videro Gesù che parlava con lui come un padre col figliuolo. E lo spirito suo ritornò in lui e rivisse. E tutti ne furon maravigliati.

XXX.3

1. Un certo maestro giudeo di nome Zachia udì Gesù che diceva tali cose4, e vedendo che c’era in lui un’insuperabile scienza della virtù ne fu dolente, e cominciò indiscretamente e stoltamente e senza timore a parlar contro Giuseppe. E diceva: «Tu non vuoi consegnare tuo figlio, perché sia istruito nella scienza umana e nel timore? Ma io ti vedo te e Maria volere amar vostro figliuolo più che le tradizioni degli anziani del popolo. Bisognava da parte vostra onorar maggiormente i presbiteri di tutta la chiesa d’Israele, perché egli avesse carità mutua con i bambini e s’istruisse tra loro nella dottrina giudaica».

2. Gli rispose da parte sua Giuseppe: «E chi è che possa tenere e istruire questo bimbo? Ma se puoi tenerlo e istruirlo tu, non ci opponiamo affatto ch’egli apprenda da te quelle cose che s’imparan da tutti». Gesù, udito ciò che Zachia aveva detto, gli rispose e disse: «Maestro della legge, ciò che tu hai detto pocanzi e quanto hai accennato dev’essere osservato da coloro che son governati da istituzioni umane; ma io sono estraneo ai vostri tribunali, poiché non ho padre secondo la carne. Tu che leggi la legge e (ne) sei istruito, tu rimani nella legge: io per me ero già prima della legge! Ma mentre pensi di non aver pari a te in dottrina, tu dovrai imparare da me; perché nessun altro (fuori di me), può insegnare, se non quelle cose a cui hai accennato. Quegli (solo) in

  1. Sembra voler dire: Tu, come gli altri padri, giudichi del tuo figliuolo secondo le dottrine del tempo; ma la tua maledizione non mi fa paura, perché la maledizione paterna allora soltanto ha valore, quand’è meritata.
  2. Nel vangelo di Tommaso c. V, 3 gli accusatori diventano ciechi a un tratto, e Giuseppe allora tira forte gli orecchi a Gesù che educato gli risponde per le rime. Nessun cenno poi si fa della risurrezione del bambino (ma cfr. c. VIII, 2) e dell’amorevolezza di Gesù a suo riguardo.
  3. Cfr. Ev. Thom. VI.
  4. Quali?