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Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/249

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fatti lo può, il quale n’è degno1. Io poi quando sarò sollevato da terra (Jo., 12, 32) farò cessare ogni menzione della vostra genealogia. Tu quando tu se’ nato, l’ignori; io solo so quando siete nati2, e quanto tempo la vita vostra dura sulla terra».

3. Allora tutti quelli che udirono proclamare queste parole, stupirono ed esclamarono: «O, o, o! quest’è un mistero meravigliosamente grande e ammirevole (Cfr. Eph. 5, 32; Tim. 3, 16). Mai non abbiam udito nulla di simile; mai da nessun altro non s’è udito. Né da’ Profeti, né da Farisei, né da grammatici fu mai detto o udito. Noi sappiamo dov’è nato costui3 e ha appena cinque anni: donde mai tira fuori tali parole?». Risposero i Farisei: «Noi non abbiamo udito mai parole tali, dette da un altro bimbo in tale tenera età».

4. E Gesù rispondendo disse loro: «Vi maravigliate che tali cose possano esser dette da un bambino. Perché dunque non mi credete in ciò che v’ho dichiarato? Perché v’ho detto che so quando siete nati, vi maravigliate tutti; vi dirò (ancora) di più, perché maggiormente vi maravigliate. Abramo, che voi dite vostro padre, io l’ho visto e ho parlato con lui, e lui ha visto me»4. All’udir questo si tacquero, e nessuno di loro osava parlare. E disse loro Gesù: «Sono stato tra voi con i bimbi, e non m’avete conosciuto. Ho parlato con voi come con persone sagge e non avete capito la mia voce, perché siete minori di me e di poca fede».

XXXI.5

1. Di nuovo il maestro Zachia, dottore in legge disse a Giuseppe e Maria: «Datemi il bambino, e io lo consegnerò al maestro Levi6, perché gl’insegni le lettere e l’istruisca». Allora Giuseppe e Maria, accarezzando Gesù, lo condussero a scuola per essere ammaestrato nelle lettere dal vecchio Levi. Gesù, entrato, taceva. E il maestro Levi diceva una lettera a Gesù e cominciando dalla prima lettera Aleph7, gli

  1. Il passo è assai oscuro. Altri traduce alquanto diversamente.
  2. Non si capisce bene quel che voglia dire. Tutti sanno, o quasi tutti, quando son nati.
  3. Cfr. Jo. 7, 27.
  4. Cfr. Jo. 8, 56, 58.
  5. Cfr. Ev. Thom. VI-VIII.
  6. Non è ricordato da altri. Per la sostanza delle cose, cfr. c. XXXVIII ed Ev. Thom. XIV.
  7. Nota come, a differenza del vangelo di Tommaso, è adottato qui l’alfabeto ebraico. Ma più sotto l’altro maestro di c. XXXVIII insegna a Gesù l’alfabeto greco.