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Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/287

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una gran moltitudine di quadrighe; e al veder ciò, presi da grande spavento siam caduti sulle nostre facce. Ma quegli con gran voce ci ha detto: «Non temete, o pastori; perché ecco: io son venuto da voi ad annunziarvi l’amor di Dio e una grande allegrezza, non solo per voi, ma per tutti i popoli; perché è nato oggi Cristo il Signore, ch’è il Salvatore di tutte le potestà de’ cieli e degli uomini. Ecco, oggi s’è manifestato in Betlemme, nella città di David. Andate dunque, e lo troverete ravvolto nelle fasce e posto in una mangiatoia. Egli è invero il figliuolo di Dio, ch’è venuto a dare alle genti e a tutti i credenti in lui la vita eterna». E dopo che ci aveva detto questo, abbiamo udito le voci di molti angeli ne’ cieli, che cantavano e dicevano: «Gloria a Dio ch’è ne’ (cieli) altissimi e pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc., 2, 10-14).

Questo dicevano cantando e molte altre cose. E perciò siam venuti qui a mirar tali cose, e vedere anche il dono di Dio secondo che c’è stato detto».

84. Ciò udito Giuseppe disse: «Non m’accadrà ch’io vi nasconda questo mistero. Venite dunque e vedete. Perché questo fanciullo ch’è nato, ecco, è qui nel mio ricovero. Egli è Cristo il Signore!» Gli dicono i pastori: «Uomo benedetto, facci veder codesto fanciullo». Dice loro Giuseppe: «Venite e vedete dov’è stato posto in una mangiatoia». E andarono insieme.

E guardato nella mangiatoia e veduto il fanciullo, prostrandosi l’adorarono (Mt., 2, 11). E dissero a Giuseppe: «Abbiam visto il fanciullo ripieno della grazia di Dio, e abbiamo adorato il suo arcano. Egli guardandoci ha riso giocondissimamente, mutando sempre aspetto con varie fisionomie. Prima ci s’è mostrato d’esser giocondissimo, (poi) austero e tremendo (quindi) dolcissimo e umano. Di nuovo poi piccino e grande. E aperti a un tratto gli occhi, una gran luce è emanata da’ suoi occhi, e dalla sua bocca un soavissimo profumo». Gli dissero dunque: «O felicissimo uomo, quel figliuolo t’è nato per salvarti! E perché ti sei degnato riceverci in pace, e ci hai permesso d’entrare