Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/8

Da Wikisource.

VIII
Itinerarium nomine Petri apostoli, quod appellantur sancti Clementis libri numero novem1.


Actus nomine Andreae apostoli apocryphi
Actus nomine Thomae apostoli apocryphi
Actus nomine Petri apostoli apocryphi
Actus nomine Philippi apostoli2 apocryphi
Evangelium nomine Matthiae apocryphum
Evangelium nomine Barnabae3 apocryphum
Evangelium nomine Iacobi minoris4 apocryphum
Evangelium nomine Petri apostoli apocryphum
Evangelium nomine Thomae quibus Manichei utuntur apocryphum
Evangelia nomine Bartholomaei apocrypha
Evangelia nomine Andreae5 apocrypha
Evangelia quae falsavit Lucianus6 apocrypha
Evangelia quae falsavit Hesychius6 apocrypha
Liber de infantia Salvatoris7 apocryphus
Liber de nativitate Salvatoris et de Maria vel obstetrice8 apocryphus
Liber qui appellatur Pastoris9 apocryphus
Libri omnes quos fecit Leucius discipulus diabuli10 apocryphi
Liber qui appellatur Fundamentum11 apocryphus
Liber qui appellatur Thesaurus11 apocryphus
Liber de filiabus Adae Leptogeneseos12 apocryphus
Centonem de Christo virgilianis compaginatum versibus apocryphum
Liber qui appellatur Actus Theclae et Pauli13 apocryphus
Liber qui appellatur Nepotis14 apocryphus
Liber proverbiorum ab hereticis conscriptus et sancti Sixti nomine praesignatus15 apocryphus
Revelatio quae appellatur Pauli16 apocrypha
Revelatio quae appellatur Thomae16 apocrypha
Revelatio quae appellatur Stephani17 apocrypha
Liber qui appellatur Transitus sanctae Mariae apocryphus
Liber qui appellatur Paenitentia Adae apocryphus
Liber de Ogia nomine gigante qui post diluvium cum dracone ab hereticis pugnasse perhibetur apocryphus
Liber qui appellatur Testamentum Iob apocryphus
Liber qui appellatur Paenitentia Origenis18 apocryphus
Liber qui appellato Paenitentia sancti Cypriani19 apocryphus
Liber qui appellatur Paenitentia Iamne et Mambre apocryphus
Liber qui appellatur Sortes apostolorum20 apocryphus
  1. Le così dette Recognitiones clementine (dieci libri).
  2. Gli Atti di Paolo sono parzialmente ricordati più sotto («Actus Theclae et Pauli»; gli Atti di Giovanni sono inclusi pure più sotto in «Libri omnes quos fecit Lucius discipulus diabuli».
  3. È ricordato anche dal «Catalogo dei 60 libri canonici» (che è in greco e di origine, sembra, palestinese; riprodotto in Zahn, Gesch. des neut. Kanon II, 1, p. 289-293; e Preuschen, Analecta, p. 158-160. Nessun altro accenno nella antichità. Ma lo Hennecke è propenso ad attribuire ad esso due brevi citazioni, di cui l’una figura in un manoscritto greco (Resch, Agrapha p. 282), e l’altra nell’orazione funebre di S. Gregorio Nazianzeno su S. BasilioIl vangelo italiano dello stesso nome è l’opera di un apostata del secolo XIV, diventato maomettano.
  4. Il Protovangelo (?).
  5. Sconosciuto. Non è improbabile che si tratti di una confusione con gli Atti di Andrea (Innoc. I ep. 6 ad Exsuper. 7).
  6. 6,0 6,1 Cfr. Hier. in Evang. ad Damasum praefatio: «Praetermitto eos codices, quos a Luciano et Hesychio nuncupatos paucorum hominum adserit perversa contentio». Si tratta semplicemente di questo!
  7. Pseudo-Matteo o fonte di esso. Sono omessi il Vangelo sec. gli Ebrei, il Vangelo sec. gli Egiziani, il Vangelo sec. Filippo, e altri vangeli anonimi, nonché gli Acta Pilati o vangelo di Nicodemo.
  8. Probabilmente il Vangelo latino dell’Infanzia edito dal James.
  9. È senza dubbio, il «Pastore» di Hermas.
  10. Famoso Manicheo. A lui sono attribuiti gli Atti di Giovanni e, più tardi, tutti gli altri atti apostolici in voga presso i Manichei, come pure gli altri apocrifi. Cfr. la supposta lettera di Girolamo a Cromazio ed Eliodoro nel prologo dello Pseudo-Matteo.
  11. 11,0 11,1 Scritture manichee.
  12. Il così detto Libro dei Giubilei o ἡ λεπτὴ γένεσις.
  13. Un estratto degli Atti di Paolo.
  14. Nepote, vescovo di Arsinoe (Fajjûm), visse nella prima metà del sec. III, e nel suo Ἔλεγχος ἀλληγοριστῶν difese a spada tratta la dottrina chiliasta. Hier. De vir. ill. 69 (cfr. Eus. h. e. VII, 24, 1) ricorda tra gli scritti di Dionisio d’Alessandria «Duo libri adversum Nepotem episcopum».
  15. Si tratta in realtà delle Sententiae del filosofo pagano Sextus, che Rufino aveva tradotto in latino, lasciando credere che l’autore ne fosse il papa e martire Sisto. Contro di che protestò Girolamo in più occasioni. Ci avevano creduto, tra altri, anche Pelagio e Sant’Agostino (Retr. II, 42).
  16. 16,0 16,1 Le due apocalissi di Paolo e Tommaso, che pur esistettero realmente e son giunte sino a noi, non sono ricordate da altro scrittore antico.
  17. Un’Apocalisse di Stefano ci è sconosciuta. Tuttavia ancora Sisto Senense nel sec. XVI (Biblioth. Sancta, l. II, p. 193 dell’ediz. di Napoli 1742) parla di un’Apocalisse di Stefano, in voga presso i Manichei. Secondo alcuni, si tratterebbe del Martyrium slavo di S. Stefano, di cui I. Fzanko pubblicò la traduzione in «Zeitschr. f. neut. Wissensch. 1906, p. 158 ss.; ovvero, secondo altri, della Revelatio corporis sancti Stephani, che il Gelasiano avrebbe malamente scambiato con un’apocalissi; cfr. Gennadius, De vir. ill. c. 46 s.: «Lucianus presbyter, vir sanctus, cui revelavit Deus, Temporibus Honorii et Theodosii Augustorum, locum sepulcri et reliquiarum corporis sancti Stephani martyris primi, scripsit ipsam revelationem ad omnium ecclesiarum personas graeco sermone. Avitus presbyter, homo hispanus genere, ante relatam Luciani presbyteri scripturam in latinum transtulit sermonem». È curioso che sia dimenticata e omessa la Revelatio Petri, già ricordata nel frammento Muratoriano e assai diffusa anche in Occidente.
  18. Lo stesso, senza dubbio che il Planctus Origenis, conservato in parecchi manoscritti.
  19. Non si tratta di Cipriano, vescovo di Cartagine; ma del mago Cipriano di Antiochia, morto poi martire.
  20. Più comunemente Sortes Sanctorum. Ma cfr. la denominazione greca λαχμητήριον τῶν ἀποστόλων. Erano usate nelle divinazioni, nei sortilegi.