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DALLE-DONNE 127


sotto gl’insegnamenti di Tarsizio Riviera, la cui mirabile eccellenza nello ammaestrare era inconcussa prova di quanto fosse in tali scienze profondo, e come giustamente Bologna avesse conferita a tal suo concittadino la cattedra che da otto secoli sfida in estimazione quelle di ogni altro Medico Collegio.

Dall’una in altra scienza progredendo meravigliosa mente si applicò la Dalle - Donne e alla notomia comparata, e alla fisica sperimentale, riescendo molto valente nella prima, e ottenendo sorprendenti successi nella seconda. Ma ella era tuttora poverissima; per cui i di lei maestri che al già nominato Canterzani, Rodati, e Riviera erasi unito e l’insigne fisico Aldini, e il patologo Uttini, nei quali mecenati fortuna le aveva presentati i dotti più insigni, non meno che gli uomini maggiormente stimabili per aureo cuore ed accostumatezza, allettati questi eziandio dalla dolcissima mansuetudine di Maria, che per mala disposizione dei suoi omeri, vedevano da natura oltraggiata assai, la persuasero a chiedere la lau rea di Medicina e Chirurgia, ben stimandola degna di esercitare quelle scienze, e cosi con le onorate sue fati che provvedere a se stessa. Ciò però che paventava l’alunna, si era il riflettere che quanto l’indulgenza di alcuni è facile a prodigar lodi a qualsiasi lieve merito di donna, altrettanto un maggior numero si ostina nel niegarle, ovvero sdegna di concederle, perfino il tributo di prestar fede alle asserzioni di chi per solo amore del vero addottrinate le chiama; e i timori palesati da Maria furono trovati se non giusti, almeno veritieri. Certi però quei magnanimi del di lei valore, deliberarono che si producesse tre giorni di seguito a pubblico cimento nella chiesa di s. Domenico, affinchè il trionfo che senza fallo nella lizza riporterebbe,