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154 | SANTA CATERINA VIGRI |
case; ma Caterina, la cui madre erasi rimaritata, chiese
ed ottenne di addursi in un chiostro. Allora la di lei virtù
si era manifestata sotto ogni aspetto; chiunque si avvedeva
ch’essa l’aveva portata ad un’altezza non comune per
l’umana natura, perciò ognuno avrebbe ambito in qualche
modo appressarla. Ecco dunque aversi ella da molti richie
sta e preghiera, perchè accettasse di entrare in alcuna
delle famiglie più nobili della città, onde imprendesse ad
essere guida, compagna, precettrice, amica di taluna delle
nobili donzelle: e per modo erano coloro insistenti, che
la santa giovane stessa, temè alcuna fiata di cedere; ma
a Dio non al mondo voleva darsi Caterina. Ferma adunque
nel proposto, non appena il Monastero fu reso abitabile
essa vi accorse delle prime, dando ivi pur anco mano agli
operai pel trasporto di molti e gravissimi materiali, acciò
tanto più sollecitamente fosse tutto in asselto.
Alfine la nostra Eroina ebbe il contento di veder fissato ed introdotto col miglior ordine lo instituto di Santa Chiara nel suo prediletto convento del Corpo di Cristo. Vide pure senza indugio, giugnere da Mantova, tolta ad un monastero di Clarisse, Suor Taddea de’ Pii ( 1 ) acció come provetta della regola assumesse la carica di Badessa in questa novella Comunitàl; ed infine dopo aver subite le più severe prove di obbedienza, alle quali si assoggetto con inaudita prontezza, vesti, in unione alle compagne l’abito di S. Francesco.
Può credersi di leggeri che ora la vita di questa Santa religiosa dovesse scorrere fra le preci, le meditazioni, le discipline i digiuni: ed egli è ben vero che fra le preci e la meditazione, unita strettamente a Dio, e levata in ispirito a contemplare le di lui grandezze, passava oltre le consuele ore, gran parte pur della notte; che forse abuso