Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/124

Da Wikisource.

          I2O
          J-????? DI SCIRO
          i fanciulli richiede,
          non so se per desio de la lor morte.
          Clori.Oh non tei disse Arbano, e mille volte
          * non l’hai tu raffermato? e come dunque
          or qui si d’improvviso
          nascono i dubbi tuoi?
          Per vana tenerezza
          ch’hai tu de la mia vita
          non dèi già porre in forse
          il gran desio c’ha’l re de la mia morte.
          Mel.Arbano il disse, è vero,
          ma forse ad arte il finse.
          Tu ? dèi saper, signore.
          Oron.Io ? so; tu segui.
          Mel.Li chiede il re di Tracia: il re di Smirna
          non sa di lor novella, e pur e’ brama
          di rimandargli in Tracia,
          per addolcir gli sdegni
          de l’offeso nemico
          ed impetrar la desiata pace.
          Grandi quinci propone e premi e pene
          a chi li cela o scuopre.
          Perٍ temendo Arban non il suo furto
          al fin pur s’appalesi,
          là ne’ vicini monti, ov’ a le cacce
          solea venir sovente,
          reca di notte ambo i fanciulli. Quivi
          cangia lor nome e vesti, e vuoi che ignoti
          in boscherecce spoglie
          vivan rustica vita;
          e perché l’un per l’altro
          ^ non sia riconosciuto,
          a me diede costei,
          e ? fanciullo a Dameta,
          abita tor di più lontana parte.
          Ma, perché mal si fida