Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
pietosa esecutrice,
ragion è ben che faccia
del mio cor la mia man degna vendetta.
Serp.(O cruda gelosia,
cosi fa ? tuo veleno
ch’una fanciulla infieri?
Ma s’io vo’ raddolcirla,
convien ch’io la secondi.) Or ti consola,
che, se fia uopo, io stessa
andrٍ con queste mani
a sveller da quel cor l’anima infida.
Ma dimmi, a che più ? taci?
chi è quel disleal? come t’offese?
Celia.Dirolti, or ch’io discerno
conforme al mio desire il tuo talento;
ma ve’ che non ti cangi.
Serp.Mi vedrai ben più tosto
l’alma cangiar che ? core.
Celia.E sia chi che si voglia,
nulla pietà ten prenda.
Serp.Contra me stessa ancor sarei crudele,
quand’ io fossi infedele.
Celia.Or odi, ed a te dico
quel ch’a’ secreti boschi ancor non dissi.
Come avrٍ lingua a dirlo?
Ah mal la lingua affreno,
s’io non affreno il core! Ecco, Serpilla,
ecco quel disleale, ecco quell’empio.
Qui dentro è ? mio nemico; i’ son colei,
io son colei che ’n seno
lo ’nfido Amor, lo spiritel d’inferno,
con doppia fiamma accolsi.
Serp.(Deh, costei si ritrova
duo be’ amoretti al seno;
tardٍ, ma ? fe’ gemello.)
O giustizia d’Amor! E’ non potea