Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/58

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          brama il tuo amor, se G amor tuo mi scopri.
          Amin.Celia fatta di Niso,
          altro non ho ch’io brami.
          Ner.Ma tu perché ti lagni? Or che se’ a tempo,
          il mio soccorso impetra.
          Amin.(E sarà dunque Celia, oimè, di Niso?)
          Ner.(Egli sen turba. Certo
          costui m’inganna, ed altro
          brama di quel ch’e’ chiede.
          Io ? vo’ tentar, che raro
          nasconder puٍ se stessa alma turbata.)
          Omai che più ti duole?
          Celia sarà di Niso,
          cosi come richiedi. Egli è ben vero
          che, con minor fatica,
          ella saria d’Aminta,
          s’Aminta, come Niso,
          a quella fiamma ardesse.
          So ben io quel ch’io dico:
          ma non si deon ridir si di leggiero
          i segreti pensier de le fanciulle
          a cui di lor non cale.
          Amin.Odi: non mi tentar, per Niso i’ parlo;
          per Niso i’ vo’ che parli.
          Ner.(Già crolla, e cadrà tosto.)
          Cosi farٍ: ma quando
          costei pur si trovasse
          inesorabilmente
          contra Niso ostinata,
          allor non mi concedi,
          che per te la ritenti?
          Non ogni donna è contr’ogni uom crudele.
          Amin.(Costei mi smuove il cor, né posso aitarlo.)
          Ma che diria poi Niso?
          Ner.— Aminta fece
          più per me che per lui, ed io mi godo