Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/107

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si legge nel libro delle imprese de' milanesi (79), a capo di un immenso esercito, aveva posto il campo a tre miglia dalla città e s'era spinto ad incendiare i sobborghi ; ma i milanesi gli inflissero tali danni che, stanco e scornato, dovette ritirarsi a Pavia, quindi, incamminatosi per la Germania, fu colto da un malore e si spense (80). Queste e molte altre imprese ampiamente, descrivono le patrie storie. Da Adamo fino ai nostri giorni, e son passati 6501 anni, nessun'altra città situata in pianura, ad eccezion di Roma, la quale si sia trovata in tanti e così gravi frangenti e da tanti e sì protervi nemici sia stata combattuta, ha, per quanto ne so io, così strenuamente resistito come la nostra. E anche maggiore è il suo merito perchè quasi tutti gli stranieri contro i quali essa ha combattuto, dalla fondazione della Chiesa romana fino ad oggi, erano nemici della Chiesa. Per questo, appunto, come si legge nel primo libro « Della edificazione di Milano », anticamente gli imperatori romani, per segno d'amicizia e testimonio di nobiltà e di prodezza, mandavano innanzi alle milizie partenti per la guerra i milanesi col vessillo di mezza lana (81). XII. - Nei tempi moderni Federico II, nel 1218 coronato da papa Onorio III, ma, da quel perfido che era, allontanatosi poi da Dio, e ingolfatosi nell'errore fino a diventar nemico della Chiesa e nostro, e amico dei nemici di Cristo e della Chiesa, tentò con tutte le sue forze di distruggere la nostra città; fece quanto