Pagina:Bonvesin de la Riva - Meraviglie di Milano.djvu/146

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Il Novati pensa al torrente Agno donde nel medioevo la valle si chiamava Agnasca, ora Val d'Agno. O potrebb'essere un errore del copista per Verzasca, valle percorsa da un torrente che si getta nel lago maggiore. (55) Il testo dice Lisca. Ricordando la caratteristica del dialetto milanese che tronca in à la desinenza ate dei nomi di luogo, Bollà, Novà, Osmà, ecc., credo che possa trattarsi di Liscate, paese presso Melzo, menzionato nelle carte medioevali. Novati avanza pure l'ipotesi che si tratti d'un errore per Lisìa o Lixia = Lesa, capoluogo del Vergante, ma mi par meno probabile. (56) Il testo dice Biana. Per la suddetta regione accetterei, senza le riserve del Novati, l'identificazione di questo Biana con Bienate, a cui dialettalmente bene risponde, e Bionà si legge negli Statuti del 1346. Bonvesino avrà voluto indicare qualche torrentello passante per di là. (57) Non potuto identificare. (58) Potrebb'essere uno dei torrentelli che raccolgono le acque delle Groane nel territorio di Senago presso Bollate. (59) Non potute identificare. (60) Accanto a Barasso passa la Guisa che va nel lago di Varese. (61) Una località Scairana si trova in Brianza vicino a Canzo. Ma, quanto ad acque, non è inverosimile l'identificazione colla Scarena, un corso d'acqua oggi ignoto, ma menzionato insieme col nostro Nirone in un documento del 1275 pubblicato dall'Osio. (62) Qui son lacune nel testo. Quale ne sia il contenuto si può ricavare, come ha fatto il No-