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un vent'anni or sono. E' il "libro delle tre scritture", la scrittura rossa, la scrittura negra e la scrittura dorata, comprendente 596 stanze e 2384 versi; una trilogia di cui la prima parte tratta della nascita e della morte dell'uomo e delle dodici pene dell'inferno, la seconda della Passione di Cristo e la terza della morte del giusto e dei dodici gaudi del paradiso. L'uomo è generato in un intruglio
de sangue che è mesgio de puza e de sozore, in bruta albergaria permane albergatore...;
nasce ignudo e debole, piccino dà fastidio a chi deve curarlo, cresciuto, anche se bello di fuori, di dentro è pien di sozzure: fora per la bella boca se fa scharcalij e spuda per lo naso e per le oregie e per li ogi pur brutura... ;
i più preziosi cibi ch'ei mangia, entrati nello stomaco, diventar marciume; brighe e travagli lo angustiano durante tutta la vita, quindi la morte lo agguanta:
le membre si ge reciliano, le golte have sienele (1) raxe,
desfigurato e sozo lo corpo ge romaxe.
Ma l'uomo é giusto o peccatore : il poeta comincia da quest'ultimo e ne descrive la
(1) Parola che non s'incontra altrove: sarà forse da leggere : fievele = flosce.