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palpiti della guerra) e lo spirito patriottico, fervido delle grandi città, che tanto conferisce alla elevazione del pensiero e della volontà nazionale. È per altro vero che e nelle grandi città e nelle minori e per ogni villa, conviene pur sempre che si diffonda la parola eccitatrice degli animi e persuaditrice di tutti i necessari sacrifici.

Quella parola meglio di ogni altro potrete dire voi, illustri membri di questo Consesso; voi che, o prodi guerrieri, o custodi del diritto, o luminari della scienza, o campioni della politica, o eminenti cittadini, avete autorità di dire alle nostre popolazioni non solo quanto alto ha da essere il sentimento a cui debbono ispirarsi, ma quanto vitale sia per la patria nostra una compiuta e gloriosa vittoria. Al Senato italiano spetta in modo speciale questa opera di propaganda civile, questa opera di innalzamento degli spiriti e dei cuori. Voi avete fatto dipingere nelle vostre aule i fasti del Senato romano: ora era quello un Senato che insegnava le vie della vittoria. Il Senato italiano insegnerà anch’esso sempre le vie della vittoria alla nuova Italia! (Applausi vivissimi e prolungati; molte congratulazioni).

In seguito ad alcuni dubbi sollevati dall’on. Morra, l’on. Boselli prese nuovamente la parola e fece le dichiarazioni seguenti:

BOSELLI, presidente del Consiglio. Ringrazio i senatori Morra e Levi di avere aderito alla mia preghiera, ma mi preme dichiarare all’on. Morra che io mi era fermato esclusivamente alla parola confidando, e non avevo in alcun modo supposto che le altre parti del suo ordine