Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/14

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sare per da tergo. È mio intendimento di congedar questo corpo, e d’incorporare i soldati negli altri battaglioni, non avendo gli ufficiali spiegato il necessario zelo. Questo battaglione composto di soli dugento uomini, è noto pel suo spirito sedizioso.

L’esercito mi ha ricevuto con fiducia; io sono particolarmente contento dell’accoglienza fattami dal Generale Scherer, il quale, e pel suo leale contegno, e per la sua sollecitudine in darmi tutte quelle notizie che mi potevano essere utili, ha meritato il mio gradimento. La sua salute sembra realmente alquanto guasta. Le cognizioni morali e militari ch’egli possiede, congiunte ad una gran facilità di parlare, lo renderanno forse utile in qualche impiego d’importanza.

La nostra condizione rispetto a Genova è assai pericolosa; si è tenuto un pessimo contegno, si è fatto troppo, o non abbastanza, ma fortunatamente non ne avverrà altro male. Il Governo di Genova ha genio e forza più che non credesi; con esso non v’ha che due partiti da prendere; o impadronirsi di Genova per via di un subito assalto, il che per altro è contrario alle vostre intenzioni e al diritto delle genti; oppure viver con esso in buon’armonia, nè volerne trar denaro, sola cosa che da lui si stima.




Dal Quartier Generale d’Albenga il dì 17 germile anno 4

(6 Aprile anno 1796)


II - Al Direttorio esecutivo.


Io ho trasferito gli alloggiamenti ad Albenga. La mossa che ho trovato incominciata contro Genova ha tratto l’inimico dalle sue stanze d’inverno. Egli ha passato il Po, ed ha portato i posti avanzati a Dey, seguitando la Bormida e la Bocchetta, e lasciandosi Gavi alle spalle. Beaulieu ha pubblicato il Manifesto, che vi mando, ed a cui risponderò il giorno susseguente alla battaglia. Io sono contristato e sommamente malcontento di questa mossa