Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/189

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

185

ra con la Repubblica di Venezia: le ostilità ch’ella ha commesso autorizzano il Generale in capo a prendere tutte le disposizioni di vigore, che le circostanze esigeranno. Il Generale in capo coglierà il momento che egli crederà più opportuno per notificare al Senato di Venezia gli accordi fatti con S. M. I., e per proporgli di riunirsi alle legazioni di Bologna e Ferrara, e della Romagna, adottando la Costituzione Cispadana. Può accadere che il Senato rifiuti questo accomodamento: in tal caso il Generale in capo deve andare sempre più innanzi per occupar la Terra-ferma, ed eseguire i preliminari.

Resta a temere, che gli oligarchi di Venezia, i quali posseggono delle vastissime tenute nei paesi che deve occupare l’Imperatore, non sieno tentati di consegnar la città a questo Principe, il quale con ciò diverrebbe una potenza marittima, ed acquistando un aumento di popolazione di quasi 200,000 anime, potrebbe portar de’ colpi funesti al nostro commercio di Levante, e minaccerebbe con maggior forza la Repubblica lombarda. Per evitare questo inconveniente, conviene togliere a’ nobili veneziani il dubbio che potrebbero perdere il di loro patrimonio, stipulando il libero godimento, e la libera disposizione di tutto ciò che non solamente essi, ma benanche gli abitanti degli altri paesi ceduti, posseggono nelle contrade che sono al presente, o che andranno ad essere sottomesse all’Imperatore. Bisogna far loro sentire l’interesse ch’essi hanno (per la conservazione di quella parte di territorio che deve lor rimanere, e per conservare il credito, e i godimenti personali di ciascun di loro) di adottare il governo, che ha scelto la Repubblica cispadana, di confondersi con essa, e col resto della Repubblica lombarda per formare un governo vigoroso capace di resistenza. Si deve presumere, che quando anche gli oligarchi si ricusassero a questa proposta, il resto della nobiltà, e della popolazione intiera di Venezia, e delle lagune sentiranno quanto interesse abbiano ad accettarla.

Il Generale in capo non trascuri nulla per ottenere questa risoluzione, e si occupi immantinente ad organizzare la Repubblica lombarda composta di tutto ciò