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Verona, 20 fiorile anno 5 (7 Maggio 1797)


XCVII - Ai Cittadini di Venezia.


I Cittadini della Città di Venezia sono sotto la protezione della Repubblica francese: in conseguenza dichiaro che tratterò da nemico della Repubblica francese chiunque facesse la minima offesa alle persone, ed alle proprietà degli abitanti di Venezia. Se ventiquattro ore dopo la pubblicazione del presente ordine, gli Schiavoni non avranno in conformità del comando, che loro è stato dato da’ Magistrati di Venezia, abbandonata questa Città per ritornarsene in Dalmazia, gli officiali, e i cappellani delle differenti compagnie di Schiavoni saranno arrestati, trattati come ribelli, e i loro beni, in Dalmazia, confiscati. Il Generale in capo farà a tal’effetto marciare una divisione dell’armata in Dalmazia, ed essi saranno causa che la guerra, e tutti i suoi orrori sieno trasportati nel mezzo dei loro focolari.




Venezia, 21 Germile anno 5 (10 Aprile 1797)


XCVIII - Al Generale in capo.


Jeri l’altro il Governo veneziano, risoluto di abjurare la berretta di San Marco per costituirsi in Municipalità, ad esempio del popolo di Terra-ferma, dette i suoi ordini per fare imbarcare i suoi Schiavoni, la presenza dei quali gli sembrava nociva. Una partita di costoro, tenuti a soldo dagli amici della berretta, ricusarono d’obbedire, e alcuni vagabondi riuniti ad essi sparsero l’allarme nella Città, uccisero molti patriotti, e saccheggiarono delle case. Se il nuovo Governo non avesse spiegata energia, la Città si sarebbe trovata nel rischio di essere devastata: i provvedimenti i più vigorosi furon presi a tempo per impadronirsi de’ promotori della ribellione; molti sono stati puniti di morte, e dietro le notizie certe