Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/208

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scoperta del Capo di Buona-Speranza, e dopo esser sorti Trieste, ed Ancona, può difficilmente sopravvivere a’ colpi, che le abbiamo dati; popolo inetto, vile, e non punto fatto per la libertà. Senza terra, e senz’acqua, sembra naturale, che debba esser lasciata a coloro a’ quali noi daremo il continente. Ci prenderemo i vascelli, spoglieremo l’Arsenale, ne porterem via tutti i cannoni, distruggeremo la Banca, e serberem per noi Corfù, ed Ancona. Per Corfù sarà stipulato nel trattato: Ancona, che di già è in nostro potere, diviene da giorno in giorno più formidabile, e la conserveremo sino a che i nuovi affari di Roma non ce la dieno per sempre.

Si dirà che l’Imperatore diverrebbe potenza marittima; ma gli saranno necessarj moltissimi anni; egli spenderà molto denaro, non sarà mai che potenza di terz’ordine, e nel fatto si troverà di aver diminuita la sua possanza. Se in Vienna si persisterà a starsene fermi ai preliminari, allora noi riuniremo tutto, in una sola Repubblica; in caso di guerra, noi marceremo lungo il Po per gli Stati di Modena, e di Ferrara; ci porteremo in Venezia, e attaccheremo il Friuli, e la Carintia, senza brigarci nè di Mantova, nè dell’Adige, nè della Brenta. Mi sarebbero necessarj tutti i decreti della Convenzione relativi a’ paesi riuniti. Desidererei ancora che m’inviaste in posta qualcheduno che conoscesse sin anco i villaggi, e le più piccole circostanze delle nuove frontiere, che accetteremmo, se se ne adottassero altre diverse da quella del Reno.




Parigi, 7 pratile anno 5 (26 Maggio 1797)


CIII - Ai Generali Bonaparte, e Clarke.


Ho l’onore, cittadini Generali, di rimettervi gli estratti della corrispondenza, i quali possono esservi utili nell’importante negoziazione di cui siete incaricati. Rileverete in essi che quasi tutte le grandi famiglie di Germania desiderano che sieno fatti con la Re-