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Pagina:Botta - Supplemento alla Storia d'Italia.djvu/49

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provocato da alcuna mia domanda, ha tutto l’aspetto della verità. Lo stesso Capitano mi ha detto, che all’avviso della comparsa dei corsari francesi nel Golfo, erasi sospesa a Trieste la partenza di tutti i legni. Egli ha veduto l’ultima galera francese a Ragusi, e la crede su i paraggi di Ancona. Io ho ricevuto nella settimana scorsa, dal governo l’ordine di non riconoscere per Francesi degni della protezione della Repubblica, se non quelli che porteranno sempre la coccarda nazionale. Ho significato loro quest’ordine; ed essi vi hanno immantinente obbedito; ma questa mattina gl’Inquisitor di Stato hanno mandato ai cittadini Barbette, orologiajo, e Pinot dentista un loro fante, il quale, richiestili della coccarda, l’ha tolta loro a forza. Io ne faccio un ricorso assai risentito al Senato, e dimani al certo ne avrò risposta. Credo che voi giudicherete opportuno di parlarne al Provveditor Foscarini, come di un fatto oltraggioso alla nazione, e di cui chiediamo soddisfazione.

Lallement.




Dal Quartier Generale di Milano, 19 Pratile anno 4

(7 Giugno 1796)


XXIV - Al Direttorio esecutivo.


Allorchè Beaulieu seppe che marciavamo per passare il Mincio, s’impadronì della fortezza di Peschiera, che appartiene ai Veneziani. Questa fortezza, situata sul lago di Garda, al principio del Mincio, ha un circuito bastionato in buon essere, e 80 pezzi di cannoni, che per dire il vero non erano montati.

Il Provveditor Generale de’ Veneziani, che era a Verona con 2000 uomini, avrebbe dunque potuto ben fare in modo che questa piazza non fosse occupata dagli Austriaci, che vi sono entrati senza alcuna specie di resistenza, allorchè io era giunto a Brescia, cioè a dire a una giornata di là. Da che intesi che gli Austriaci erano a Peschiera, vidi che non v’era un momento a perdere per investir questa piazza, a fine di togliere al nemico i