schiaritasi, tacque: il che udendo coloro che di fuori erano, sperando lei tantosto dover venir ad aprir loro la camera, stetter cheti; et dopo lo aver alquanto in vano aspettato, di nuovo l’uscio toccarono. La donna che altra porta, et con altri ferri frugar si sentiva, poco di loro curandosi, non si mosse: perchè temendo il cavaliere, come quegli che sommamente l’amava, che essendo egli quivi da lei veduto, ella non s’adirasse, pregò il conte ad andarsene; et così spenta la loro lanternuzza, le scale cominciarono a scendere: et appena al mezzo giunti essendo, il conte fermatosi disse: deh debbiamo noi andar senza nulla aver fatto? Per certo gran vitupero fia il nostro, se così se n’andiamo: io, se a voi piace, poichè con monna Lucrezia non avete avuto ventura, sì provarò io la mia con una delle fanti. Il cavaliere, come che mal volentieri lo facesse, pure per compiacergli disse, ch’egli v’andasse che lo attenderebbe; et ad una giannettina ch’egli aveva in mano appoggiatosi, appiè delle scale si mise a sedere. Il