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Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/168

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dentro e godevo il confort del caldo, volsi il capo, guardando verso la sedia, su cui avevo deposto i miei vestiti al momento di entrar nel bagno. Sulla sedia sedeva G., guardandomi tranquillamente. Come io sia uscito dal bagno, non lo so; ma ricuperando i sensi mi trovai a terra. L’apparizione, o quella qualunque cosa che aveva preso l’apparenza di G., era scomparsa. Questa visione mi aveva dato un tal colpo, che non ebbi veglia di discorrerne, e non ne parlai neppure a Stewart; ma l’impressione che ciò mi fece fu troppo viva per esser dimenticata facilmente; e ne fui così commosso, che io scrivo qui tutta la storia, colla data 19 dicembre, e tutti i particolari, quali mi stanno ancora freschi nella memoria. Senza dubbio io mi era addormentato, e non posso dubitare un istante che l’apparizione che si era presentata così distintamente ai miei occhi era un sogno; eppure...» Nell’ottobre del 1862 lord Brougham aggiunse come poscritto: «Finisco in questo punto di copiare dal mio giornale la storia di questo strano sogno. Certissima mortis imago! Ed ora finiamo il racconto cominciato circa sessanta anni fa. Appena fui tornato ad Edimburgo, mi giunse una lettera dall’India che annunziava la morte di G., e diceva che era morto il 19 dicembre».

Ma io mi dicevo: se queste cose succedessero veramente, si dovrebbero verificare coll’esperimento; se è vero che le intelligenze occulte che si manifestano per mezzo di un medio sono i morti, fra le comunicazioni medianiche