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Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/176

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della medianità sarebbero svegli ambedue, poichè, notate bene, discorrono fra loro. Qui c’è uno sdoppiamento in due personalità simultanee.

Anzi, non ci sarebbe sdoppiamento, bensì, (poichè l’intelligenza occulta si presenta ora pel morto A, ora pel morto B, e così via), si tratterebbe addirittura di una moltiplicazione, anzi, come sostiene Pierre Janet nel suo Automatisme psychologique, di una decomposizione della personalità. Ma non ci sono analogie che bastino a spiegarla. So bene anch’io che nel sogno c’è uno sdoppiamento, anzi un frazionamento drammatico della personalità. In sogno noi discorriamo con altre persone, le quali sono ancora noi. In quella commedia che si chiama sogno noi siamo, come diceva un tedesco, protagonisti e parti secondarie, poeta e pubblico, siamo anzi il teatro stesso. Ma l’analogia non calza. Egli è vero che quando sogno di discutere con un altro, attribuisco a lui il mio pensiero incosciente o il pensiero del mio incosciente. Ma io dormo; ed egli non scrive. Invece il medio è sveglio; e non sogna che l’altro scriva, bensì quest’altro scrive davvero.

So bene che ci sono anche esempi di dualismo in persone sveglie. Ci sono nei manicomj delle persone che discorrono con persone invisibili per noi, che esse dicono di vedere e udire. E ci sono persone in condizioni simili a quelle dell’Irlandese, (descritto dallo Stead), che credeva il suo corpo abitato da due anime, l’una cattolica e feniana, l’altra protestante ed orangista; egli tentava di