Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/190

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2. Ora i fatti, in breve son questi: Le testimonianze sono troppo numerose e concordi e oneste perché si possa negare che le intelligenze occulte hanno dato talvolta prova di possedere questa specie di cognizioni. Non credo di esser obbligato a citarne: poche non convincerebbero; tutte, esigerebbero un volume; mi contento di rimandare per alcuni esempi all’Aksàkow1. Ma per ragionar giusto bisogna che teniamo conto anche di questi altri due fatti il primo è che le intelligenze che si manifestano col tavolo, la planchette o la matita, non danno queste prove di cognizioni magiche se non molto raramente; in generale non vogliono darne; e quando ne danno, si riscontrano, nella maggior parte dei casi, completamente false.

Il secondo fatto è che queste prove magiche si hanno più di frequente dai vivi che da quelli che si pretendono morti; la lettura del pensiero, la visione a distanza, il presentimento, si sono verificati centinaia di volte in persone sveglie, ma sopratutto nel sogno, nel sonnambulismo magnetico, in punto di morte.

3. Quali conseguenze dobbiamo dedurne?

In primo luogo è evidente che quando le intelligenze occulte non rispondono, o rispondono errori e bugie, è molto più naturale il supporre che non siano le anime dei

  1. Per la vista allo scuro, v. Aksákow, Animismus und Spiritismnus, II, 465-467. — Per la vista attraverso alla materia, II, 467-480. — Per la vista a distanza, II, 452.510, s. 515-518; anche senza rapporto, 512. — Per la lettura del pensiero a distanza, II, 545-550; anche senza rapporto, 551.