Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/208

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prefazione del Richet, professore di fisiologia all’Università di Parigi e autore di rinomate opere di psicologia; il fatto poi è garantito dal dott. Liébault, una celebrità per quelli che si occupano di ipnotismo, e che nel suo libro Le sommeil provaqué et les états analogues si era mostrato avversario dello spiritismo; a pag. 252 diceva precisamente che i medii sono sonnambuli. Ora è ben chiaro che in questo caso e nei casi analoghi vi è comunicazione di un fatto che non potevano sapere nè il medio nè gli astanti.

Ma lo sapeva una persona distante: Margherita. I morenti sono ancora vivi. Se un dormente può far scrivere un medio, potrà farlo anche un morente. Vuol dir solo che alle allucinazioni visive, uditive e tattili prodotte da morenti su persone lontane bisognerà aggiungere le allucinazioni muscolari. Insomma è un caso di telepatia.

7° Sta bene. Ma prendiamo un altro caso, nella collezione dell’Aksákow, p. 460. Il medio Mansfield dice ad uno degli astanti: «Wolfe, avete voi conosciuto in Colombia un uomo per nome Jacobs?» Wolfe risponde di sì, e il medio continua: «Egli è qui, e desidera di farvi sapere che si è separato questa mattina dal suo corpo». E la notizia si riscontrò vera. Qui si è annunziata una cosa che nessuno sapeva. E non par telepatia, perchè il medio non conosceva il morto.

Ma lo conosceva uno degli astanti. Può darsi che l’incosciente del medio Mansfield abbia letto nell’incosciente di Wolfe l’impressione telepatica del morente Jacobs.