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Chiaia (senza aver assolutamente altro indizio che questo, che il cav. Chiaia, si adopera da anni, con abnegazione e costanza esemplare, in favore dello spiritismo), prevengo che il Chiaia era all’altra estremità del tavolo, ed io lo tenevo per mano, ed egli discorreva con me. E lo stesso fenomeno si ripetè nella seconda seduta dopo quella, mentre il dott. Carlo du Prel teneva il posto del Richet, senza che il Chiaia fosse presente, con questo di più, che quando il medio fu sul tavolo, sì alzò in piedi (o fu alzato) e disse in trance: «Ora alzo il medio»; il medio non fu alzato che per circa un palmo e per un istante; ma, siccome ero vicino in piedi e lo toccavo (senza tenerlo) colle mani affinchè non cadesse, ho potuto osservare che quella piccola levitazione non fu un salto del medio, perché il corpo non si piegò e i piedi non picchiarono; nè alcuno poteva sollevare il medio senza che ci accorgessimo noi che gli stavamo dattorno; nè poteva essersi appeso ad un lampadario che non c’era. Con questo fenomeno si può mettere l’esperimento in cui si ottenne che il medio, posto a sedere su una, sedia, su una bilancia a bascule, pesasse più o meno del suo peso normale. Questa prova è meno importante della precedente in quanto il peso del medio non aumentava o diminuiva che di otto o dieci chili; ma è più importante in quanto si ripetè in molte sedute; e poi perchè si otteneva alla luce; e poi perchè non fu un fenomeno spontaneo, ma il risultato di un esperimento; era la prima volta che si otteneva colla Palladino, e si ottenne dietro domanda nostra, senza averla prevenuta; sicchè, per negare la sincerità del fatto, bisognerebbe supporre che la Palladino fosse un genio tale da inventare lì per lì un truc per adoperare alla luce una bilancia a bascule, in modo da ingannare il prof. Schiaparelli, assistito da due professori di fisica, e da simulare intanto le contratture isteriche