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Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/369

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sono tanto sopranaturali quanto le anime dei defunti; 3°, spiegano bene le bugie e le gherminelle, ma sono in contraddizione coi caratteri, tutti umani, delle manifestazioni spiritiche (vedi il passo di Wallace, citato più sopra), e sono poi in contraddizione coi consigli di pazienza e di carità che danno le intelligenze occulte, e colla loro raccomandazione di ricordarci che vi è giustizia inaspettata in un altro mondo; 4°, la Chiesa e gli occultisti ammettono anch’essi, sebbene per eccezione, le comunicazioni coi defunti; e d’altra parte noi non vogliamo negare che vi siano altri spiriti oltre quelli degli uomini.

Dunque fra tutte le ipotesi possibili, quella della comunicazione coi defunti è ancora la meno improbabile.

Insomma, in generale i fatti medianici sono fatti, non imposture nè allucinazioni1. E questi fatti parlano così: l’interrogare e il rispondere provano che la causa di questi fatti è intelligente; il vedere senza occhio toccar senza mani, rendono probabile che quest’intelligenza sia spirituale; l’incoscienza e la passività del medio provano che questo spirito può non essere quello del medio; il dir cose che il medio non può sapere e far cose che il medio non può fare, provano che non è lo spirito del medio; il dir cose che soltanto un dato defunto poteva sapere, e assumere l’aspetto vivente che aveva soltanto un dato defunto,

  1. Vedi la nota che per la sua lunghezza rimando in fine del volume.