Pagina:Brofferio - Per lo spiritismo.djvu/39

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ribadita da quelli con cui viviamo e che credono come noi; e la ragione si convince colla dimostrazione, ma l’abitudine non si può vincere che colla ripetizione dei fatti contrarj. Vedete le pagine di Lombroso sul misosoneismo<ref>Nel giornale La Perseveranza (11 e 12 Agosto) il senatore Gaetano Negri ha scritto due brillanti articoli contro il mio libro.
Questi articoli mi hanno fatto del bene; perchè molti argomentarono che, se un nomo autorevole come il Negri si degnava combattermi, era segno che lo spiritismo, di ridicolo che era, cominciava a diventar pericoloso, e perciò degno di studio. Qualcuno ha detto che soffiar su un’idea vera è come soffiare sul fuoco; si accende sempre più; il signor Negri, soffiando sullo spiritismo, ha commesso un’imprudenza. Aggiungi che, combattendo lo spiritismo, egli ha, per cavalleria, commesso anche l’imprudenza di lodar troppo me ed il mio libro; e così ci ha raccomandati al lettore. Aggiungi poi che le ragioni del signor Negri non sono punto buone. Egli si crede razionalista e positivista e non fa che surrogare un dogmatismo negativo al positivo. Egli vuol difendere dallo spiritismo la scienza moderna, e non ricorda che il medodo della scienza moderna è quello di prendere per base l’esperienza, ossia il complesso dei fatti osservati; che questa esperienza non sarà finita che alla fine del mondo; che quindi nella scienza non vi sono principj assoluti, immutabili, dogmi, che abbiano diritto di chiuder la porta a nuovi fatti, nè spiritici nè altri, purchè siano fatti. Egli dice che per esser fatti devono rispondere alla razionalità delle leggi di natura; e noi ammettiamo che la natura è ragionevole e non si contraddice, e che, più si studia, più si vede che ogni fatto ha la sua ragione; più studiamo quel che Galileo chiama il libro della natura, più vediamo che dev’esser un trattato more geometrico demonstratus; ma la ragione della natura è più vasta che quella del signor Negri, e