Vai al contenuto

Pagina:Bruno - Cena de le ceneri.djvu/102

Da Wikisource.
88 la cena delle ceneri

larsi di quello, che non può capire; chè se io, disse il Nolano, non rido per le vostre fantasie, nè voi dovete per le mie sentenze; se io con voi disputo con civiltà e rispetto, al meno altretanto dovete far voi a me, il quale vi conosco di tanto ingegno, che se io volessi difendere per verità le dette narrazioni di Luciano, non sareste sufficiente a distruggerle. Ed in questo modo con alquanto di collera rispose al riso, dopo aver risposto con più ragioni a la dimanda.


Quinta proposta di Nundinio.



Importunato Nundinio sì dal Nolano, come da gli altri che, lasciando le questioni del perchè, e come, e quale, facesse qualche argomento. —

Pru. Per quomodo et quare quilibet asinus novit disputare.

Teo. Al fine fe’ questo, del quale ne son pieni tutti cartoccini, che, se fusse vero, la terra muoversi verso il lato, che chiamiamo oriente, necessario sarebbe, che le nuvole de l’aria sempre apparissero discorrere verso l’occidente, per ragione del velocissimo e rapidissimo moto di questo globo, che in spazio di ventiquattro ore deve aver compito sì gran giro. A questo rispose il Nolano, che questo aere, per il quale discorrono le nuvole e li venti, è parte de la terra; perchè sotto nome di terra vuol lui e deve essere così al proposito, che s’intenda tutta la macchina, e tutto l’animale intiero, che consta di sue parti dissimilari: onde li fiumi, li sassi, li mari, tutta l’aria vaporosa e turbulenta, la quale è rinchiusa ne gli altissimi monti, appartiene a la terra, come membro di quella, o pur come l’aria, ch’è nel pul-