Pagina:Buonarroti, Michelangelo – Rime, 1960 – BEIC 1775670.djvu/76

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70 rime (126)


126

 
  Se l’alma è ver, dal suo corpo disciolta,
che ’n alcun altro torni
a’ corti e brevi giorni,
per vivere e morire un’altra volta,
la donna mie, di molta5
bellezza agli occhi miei,
fie allor com’or nel suo tornar sì cruda?
Se mie ragion s’ascolta,
attender la dovrei
di grazia piena e di durezza nuda.10
Credo, s’avvien che chiuda
gli occhi suo begli, arà, come rinnuova,
pietà del mie morir, se morte pruova.


127

 
  Non pur la morte, ma ’l timor di quella
da donna iniqua e bella,
c’ognor m’ancide, mi difende e scampa;
e se talor m’avvampa
più che l’usato il foco in ch’io son corso,5
non trovo altro soccorso
che l’immagin sua ferma in mezzo il core:
ché dove è morte non s’appressa Amore.


128

 
  Se ’l timor della morte
chi ’l fugge e scaccia sempre
lasciar là lo potessi onde ei si muove,
Amor crudele e forte