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Celebratasi la messa dal prevosto Antonio Ammiraglio, durante la quale all'elevazione “si fece una bellissima salva di moschettoni dai soldati del signor colonnello Sulci con una batteria di numerosi mortari, conciati con bell'ordine sotto il coperto della piazza, ed un dotto Padre cappuccino recitò un sermone in lode di Maria. Finita la predica, fu fatta (ripiglia il Cronista) “l'incoronazione della Vergine Santissima dal suddetto signor prevosto di questa collegiata con apparato nobilissimo, con l'intervento di numeroso clero di questo borgo, e altri sacerdoti a questo invitati con le pianete al modello cardinalizio, con l'intervento del signor prevosto di Dairago e del nostro signor visitatore plebano.

„ Finalmente, fornita la santa Incoronazione1, si diede principio alla processione2 cominciando inviarla per la contrada di Piscina con bell'ordine, prima della croce de'figliuoli piccoli a due a due, poi delle scuole de'Disciplini e di S. Antonio, e così ordinatamente seguitava tutto il popolo passando direttamente senza alcuna dimora nella contrada di S. Rocco e per Sciornago per dritta linea alla piazza, entrando nella porta trionfale, andando alla chiesa dove fu riposta la Vergine. Nè si mancò per maggior onore e riverenza di questa santa azione di coprire tutte le strade di panni, per quanto durava tutta la processione, chè non avresti veduto un palmo di cielo aperto.„

  1. Simili feste religiose sono un caratterisco di quell'epoca. Nel 1624 fu stampato in Milano un libriccino intitolato: Breve narrazione della solennità fatta nel borgo di Lecco mentre fu coronata la Regina del cielo, scritta da Giovanni Antonio Agudio. Oggidì, per gravi ragioni, lo sfarzo di siffatte publiche dimostrazioni religiose fu temperato e sbanditone il simbolismo: tutto si adatta ad uno stile positivo.
  2. Al principio e al fine di essa ebbero luogo altre salve di moschettoni.