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Ritiratisi questi da Novara, e impadronitisi il 14 di marzo del 1636 del porto di Ticino per cagione di queste turbolenze e terrore delli Francesi, molti villaggi circonvicini a Busto, come sarebbero Ferno, Cardano, Samarate, Verghera, Magnago, Bienate, ed altri fugivano a Busto con li carri carichi delle mobilie di casa, in compagnia di tutta la loro famiglia, e molti si fermavano, e molti ancora andavano alla volta di Milano.

„ Molti ancora dei nostri principali mercanti di Busto, attendendo più al loro interesse, che al ben publico, se ne sono fugiti alla città con molti carri di spoglie delle migliori, lasciando in ballo solamente la plebe, la quale animosamente tutti con le armi andarono al porto di Ticino per impedire l'inimico francese, che non passasse il Porto, ed una buona parte della povertà condussero le loro robe, letti, biancherie e utensili con li bestiami nelle chiese di S. Giovanni, S. Maria e S. Michele, che averesti veduto un gran numero di fanciulli, donne e poverelli tutti sbigottiti e fuori di loro come tanti insensati, che averebbero messo compassione ai sassi.„ Nè qui è tutto: altri si stringea i figliuoli al seno, dopo averli fissamente riguardati come se più non dovessero rivederli, altri pallidi e fiaccati dalla fame erano indifferenti sul loro avvenire, altri con le mani giunte con li occhi immobili stavano come statue davanti alle sacre imagini.

Il 16 di giugno poi, i Francesi entrarono in Lonate Pozzolo, dove, spogliato il monastero delle monache di Santa Maria, misero a sacco tutta la terra. Fecero tosto un ponte di barche sopra il Ticino, e scorrevano ogni giorno nei circostanti villaggi, commettendo ogni sorta d'iniquità. Asciugarono anche il naviglio per togliere alla città di Milano i necessari soccorsi. Que'