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Nell'anno 1765 la torre fu riparata; ventisette anni dopo, dietro ripetute istanze dei Bustesi, si giunse ad ottenere il permesso di trasportare le già esistenti campane della torre della chiesa di S. Michele, e di rimetterne un nuovo concerto a quella della Collegiata. A tal uopo fu assegnata la somma di 25 mila lire. Non paghi di ciò i borghigiani tutti, fecero, secondo i loro mezzi, una spontanea offerta che fruttò L. 3468; e tra oblatori li più generosi contansi:
Assalini Giuseppe che diede | Lire | 180 |
Azimonti Carlo, canonico | " | 180 |
Bianchi Gian Donato, teologo | " | 90 |
Candiani Giuseppe, canonico, ogni anno, vita sua naturale durante |
" | 400 |
Cabiati Giacomo | " | 60 |
Gallazi Girolamo e fratelli | " | 45 |
Lualdi Pietro | " | 100 |
Marchesi Giuseppe, curato | " | 45 |
Pariani Francesco | " | 180 |
Ecco la cronotassi de'Rettori e de'Paroci:
Prima porzione Curata in S. Giovanni. | |
1 Augusto, Rettore | 1212 |
2 Domenico " | 1219 |
3 Corrado Restagni | 1290 |
4 Pietro Crespi, primo curato | 1343 |
5 Uberto Crespi | 1378 |
6 Antonio Candiani | 1396 |
7 Pietro Birigozzi | 1441 |
8 Francesco De Adisio | 1450 |
9 Ambrogio Crespi | 1460 |
10 Pietro Rajnoldi | 1461 |
11 Antonio Crespi | 1467 |
12 Fortunato Pozzi | 1484 |
13 Bossi Michele | 1496 |
14 Francesco Bossi | 1510 |
15 Ambrogio Bossi | 1517 |
16 Lorenzo Ferrari | 1549 |
17 Pietro Giovanni Cantoni | 1532 |
13 Gio. Pietro Gussoni | 1587 |
19 Gio. Antonio Ferrario | 1588 |
20 Gabriele Ravoli | 1597 |
21 Domenico Carnago | 1601 |
22 Bernardino Landriani | 1623 |
23 Girolamo Bonsalio | 1662 |
24 Alessandro Ravoli | 1663 |
25 Carlo Maria Lampugnani | 1668 |
26 Gio. Pietro Canevesi | 1728 |
27 Ranzani Sebastiano | 1743 |
28 Giuseppe Canevesi | 1756 |
29 Antonio Cortellari | 1774 |
50 Gio. Domenico Pensotti | 1825 |
31 Celso Cattaneo | 1843 |
32 Luciano Todeschini1 | 1863 |
- ↑ Luciano Todeschini naque in Magenta nel 1829 e di 14 anni rimase orfano del padre. Compiuta la sua educazione religiosa, saliva nel 1851 sacerdote all'altare coll'aureola della scienza e della santità. Da prima contribuì all'istruzione del giovine clero nel seminario di S. Pietro, poi passò vicario a Seregno, indi a Castiglione, dove non curando pericoli e stenti assistette con esemplare carità i colerosi, avvalorando con le azioni i proprj insegnamenti. Obediente ai desideri del suo superiore si tramutò in appresso a Torrevilla come supplente in cura d'anime e finalmente inviato a Busto come canonico curato. Qui si acquistò l'universale simpatia e rispetto; e venuti i giorni delle battaglie nazionali contro lo straniero, divise co'l popolo le trepidazioni e le gioje. Persuaso che l'educare il popolo sia far grande l'Italia, consacrò con raro amore e intelligenza la sua vita al nostro Asilo infantile, e al riordinamento delle scuole communali, massime feminili, raccogliendo a sè dintorno le maestre cui impartiva assennate lezioni di belle lettere. Nell'esercizio di queste virtù cittadine, alle quali felicemente in lui si accoppiavano le domestiche, ei fu rapito dalla morte il 21 di marzo del 1863. Una privata sottoscrizione raccolse l'occorrente per fargli erigere un busto in marmo di Carrara dal valente scultore Giosuè Argenti.