Capri, lupi, ed ogni altro animale,
Orsi e leon si trovano in quel loco,
E qualunque altro che più o men vale.
Quivi Dïana, che ’l tepido foco
Ne’ casti petti tien, ricolse quelle
Che invitate furono al suo gioco.
Poi comandò che esse entrasser nelle
Chiarissime onde e de’ freschi liquori
Lavando sè, si rifacesser belle.
E poi, come a lei piacque, uscite fuori,
Si rivestiron di purpurea veste,
Inghirlandate d’ulivo e di fiori.
Dïana quattro parti fe’ di queste,
Ed alla bella Donna disse: andrai
Sopra ’l monte a meriggio con coteste;
E tu Isabella al ponente sarai,
E Fiore a tramontana, e alla caccia
Ciascuna pensi di valere assai.
E dati cani e forti reti d’accia,
Girfalchi, astori, ed archi con saette,
E spiedi aguti ch’e’ cinghiari impaccia;
Quelle che ella avea per sè elette,
Cioè Cecca Buzzuta e Caterina
Afellapan, colle quali seguette
Insieme Biancifiore Caffettina,
Crespana, e Caterina Caradente,
E quella di Ser Pando, e la Pipina,
E Mariella Melia similmente,
Sopra ’l più picciol monte se n’andaro,
Ch’era disteso verso l’orïente.