Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
43 |
Ella non dubitò, ma l’arco aperse,
E quel ne’ fianchi ferì sì profondo,
Che le sue forze tutte gli disperse;
Ed allo primo stral giunto il secondo,
Che dandoli nel petto toccò il core,
Onde morì, e li can cerchio tondo
Fatto gli avean, facendo romore
Gli s’appressaro e preser, con costei
Oltre correndo mostrando valore.
Ma Biancola Carafa innanzi a lei
Coronata di fior, tant’è piacente
Quanto alcun’altra che fosse con colei,
Giva correndo sì velocemente
Dietro ad un daino ch’avanti le giva,
Che parea che volasse veramente;
E con lei insieme alcun can la seguiva,
Ma non però che giugner si potesse,
Tanto era presto que’ che sì fuggiva.