Vai al contenuto

Pagina:Cagna - Alpinisti ciabattoni.djvu/207

Da Wikisource.

191


Adess vegnaran! — sclamava di quando in quando, e passeggiava in su ed in giù nell’andito, soffermandosi qualche volta a guardare i bei fuochi della cucina.

Nessuno dava segno di accorgersi della loro presenza; tutti passavano, e via su e giù per le scale, senza neanche voltarsi.

Ehi! — sclamò finalmente Gaudenzio rivolgendosi ad una donna — ghe saria una camera?

— Altro che! — rispose colei; e via subito.

Gaudenzio aspettò un poco; pensava che quella donna avvertirebbe il padrone.

E aspetta, e aspetta; e mai nessuno.

Il droghiere perdette la pazienza, ed entrò risoluto in cucina, rivolgendosi ad uno che rimestava in un pentolone.

Ghè el padrone?

Una donna si staccò dal fondo nero di una dispensa, e gli si avvicinò con un sorriso distratto, da buon mercato.

Ci saria una camera per mi e per la mia siora? L’è un’ora che semo qui!

— Eh caro signore, — rispose colei, — scusi, ma abbiamo tanto da fare! Una camera c’è, se vorranno adattarsi; ma glie lo dico prima, è un bugigattolo di ripiego; abbiamo tanti forastieri.