Pagina:Cagna - Alpinisti ciabattoni.djvu/26

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Gaudenzio abbasso col suo valigione, sbuffando impazienza, piantò la moglie nelle sue ricerche, e s’incamminò sul battello borbottando; la moglie lo seguì dispettosa, e quando gli sedette vicino sclamò incagnita:

Mi andariss a casa, subit adess!

La se comoda, — rispose Gaudenzio, — li gh’è l’acqua, se po andà in barca!

E si barattarono due occhiate che si pigliavano per la gola.

Il battello si mosse squassando l’acqua con fragore, e filò via audace nell’aria frizzante con pulsazione ritmica, concitata.

Annottava. I verdi pendii nereggiavano; le torricelle dei paesucoli campati sul dorso delle morene ergevano lo spettro nero sul cielo terso sfumante nella chiarità tenue del crepuscolo. Il lago rispecchiava una lucentezza verdognola, e sfumava lontano nella nebbia. L’isola di San Giulio sorgeva pallida sul pelo delle acque; Orta inoltrava nel lago col suo promontorio popolato di ville e di giardini, e più in alto sul cocuzzolo del monticello le cappelle del Santuario riverberavano in roseo scialbo l’ultimo lucore vespertino.

Ritto sulla prua, lo sguardo nel vuoto, le brac-