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del paese andavano proclamando che quel marmocchio somigliava tutto a Leopoldo... ma quelle erano chiacchiere di ciane. Il grave era qui, che adesso quel fanciullo metteva altri fastidii in casa Gibella — sicuro; ora che non c’era più la Rosina, il suo Leopoldo si era innamorato del bambino, e non voleva saperne di maritarsi, e strepitava, giurando di voler riconoscerlo legalmente, perchè sentiva proprio in coscienza di essere suo padre.
Figurarsi se quelle sono asinerie!
Il professore pareva impressionato dal racconto, ma non mise bocca in proposito, tanto più che verso la fine, anche madama si era intromessa nella chiacchiera, proclamando che in ogni caso ella era tal donna da mandare a monte questa e qualsiasi altra trulleria anche peggiore; che: figlio o non figlio sarebbe troppo comoda la malizia de imbrogliare i galantuomini con la grana dei bastardini cattà su per strada!
Alla fine di questa storia, che si era svolta per le lunghe, si trovarono tutti e tre alla trattoria del Merlo Bianco, pronti e ben disposti a mettersi in tavola.
Era notte fatta.
Il professore, sedendosi, disse ai suoi commensali,